MARGHERA. «Con le opere viarie che andremo a realizzare andremo a sgravare dal traffico una zona che già oggi, in diverse giornate, va in ...
Matteo Molendi, amministratore della Blo Immobiliare parla dopo il via libera della Città metropolitana - commissione di valutazione di impatto ambientale - alla torre “Venus Venis” a Marghera. Cento metri di altezza con spazi commerciali, un albergo, un centro benessere e un ristorante. La viabilità, vero “tallone d’Achille” dell’area a fianco della bretella della Romea, è una questione che con il nuovo intervento edilizio, valore attorno agli 80 milioni di euro, sarà affrontata migliorando la situazione, dice, e non peggiorandola. Molendi spiega: «Oggi i punti critici dell’area sono il passaggio pedonale davanti alla “Nave de vero”, dove si attende a lungo di passare, e la rotatoria di accesso all’area. Andremo quindi a realizzare una nuova bretellina d’ingresso, prima del centro commerciale, fondamentale per sgravare il traffico. Le prescrizioni prevedono interventi che noi stessi abbiamo suggerito: due nuove rotonde in via dell’Avena e via Arduino; pannelli di segnalazione; passaggi pedonali con barriere di sicurezza». Gli studi presentati dai privati parlano di massimo 1.200 veicoli l’ora in zona, prodotti dal nuovo edificio. E sono previsti vari step di monitoraggi.
Il prossimo passo, ora, per i privati che intendono costruire la torre del lusso di 100 metri «che oltre al commerciale ospiterà spazi dell’artigianato», spiega Molendi, e sette piani «di albergo, zona benessere e ristorante», sarà il confronto con il Comune di Venezia per la convenzione a cui sarà legato il permesso a costruire. «In primo luogo va perfezionato l’acquisto del credito edilizio», dice Molendi. Il terreno su cui verrà realizzata la torre con la piastra, ricorda l’amministratore, è stato acquistato dalla Blo Immobiliare senza la volumetria e gli uffici del Comune hanno già quantificato il credito edilizio in 3 milioni di euro da versare a Ca’ Farsetti. Poi ci saranno ovviamente anche gli oneri di urbanizzazione da quantificare.
Nella convenzione con il Comune, la Blo Immobiliare dovrà anche definire dove andare a piantare le quasi 10 mila tra alberature e piante che fanno parte delle prescrizioni della valutazione di impatto ambientale, come compensazione dell’anidride carbonica prodotta dalla costruzione. «Saranno Città metropolitana e il Comune di Venezia a dirci dove vogliono siano piantate queste alberature». Dopo aver atteso almeno tre anni, dalla prima istanza, per l’approvazione del progetto, ora i privati devono depositare entro 90 giorni (tre mesi) il cronoprogramma. «Ci lavoriamo adesso. Finora siamo stati fermi in attesa del via libera dalla città metropolitana, consapevoli dei tempi non veloci. Di sicuro l’inaugurazione della struttura avverrà, come previsto dalla Via, solo dopo l’ultimazione delle opere viarie e compensative. Rispetteremo questa previsione», dice Molendi. Realisticamente, ci vorranno tre anni per vedere costruita la “Venus Venis”. «Realizzeremo una torre con funzioni commerciali e alberghiere che non sarà affatto un outlet in verticale», ribadisce. «Non sarà facile ma noi puntiamo su una offerta assolutamente diversa». —
by via Cronaca - La Nuova di Venezia - Venezia
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